La Religione del Lusso: un brillante manuale di resistenza

 

“La Religione del Lusso”, edito dalla Rizzoli Lizard ed uscito poco più di tre settimane fa, è un brillante manuale di resistenza in grado di proporre soluzioni rivoluzionarie, facendoci riflettere – almeno un po’ – sulle cause del difficile momento che stiamo attraversando, inteso anche come specchio sui singoli dei mali della società, senza mai diventare pesante.
Costantino Della Gherardesca, cinico, ironico, irriverente, eccentrico, editorialista per diverse testate giornalistiche, presentatore tra i più eclettici e preparati del panorama nazionale, non solo dal punto di vista strettamente televisivo ma anche culturale, conosciuto dai più grazie al format di Pechino Express – prima come partecipante poi come conduttore – di cui è diventato volto d’eccellenza (al punto che quando si vociferò della sua sostituzione alla guida del programma, si scatenò una bagarre sulla rete), nonché altamente performante per la sua capacità di passare elasticamente da un format televisivo all’altro, è l’autore di questo libro profondo, tanto nelle riflessioni che nei racconti.


Organizzato come un trattato filosofico simpaticamente impertinente, accompagnato dalle illustrazioni di Ciro Fanelli – giovane artista e tatuatore-, questo volume affronta temi che spaziano dall’arte all’economia, dai viaggi alla politica nazionale ed estera, riuscendo ad identificare e ben spiegare quello stato di erosione psicologica nel quale versiamo trasversalmente ed inesorabilmente tutti noi, imprigionati dalle regole e dal moralismo che ci circondano.

Nell’irriverenza delle sue pagine, è indubbia la presenza di un altissimo senso di speranza che Costantino vuole trasmettere con l’intento, nel suo piccolo, di voler spingere l’individuo ad avere la qualità più preziosa e più stimabile di tutte: il coraggio. Infatti, a ben riflettere e a meno che non si disponga di una lampada magica e un genio prêt-à-porter, bisogna essere consapevoli che ogni persona deve combattere per il proprio futuro. E per farlo diventa importante, se non indispensabile, conoscere la storia per decodificare il presente e le persone che non la conoscono sono incapaci di farlo.
È altrettanto indubbio che nella vita si debbano affrontare molti ostacoli imposti continuamente dalla società, anche per ottenere cose semplicissime e se una persona è infelice e frustrata, trova meno tempo per coltivare i propri desideri e le proprie passioni.

Questo libro, seppur con uno stampo comico, è intriso di critica culturale che, attenzione(!), non va intesa come critica fine a sé stessa, ma diventa una chiave di lettura del tutto.
Il lusso, di cui si legge, non è uno status simbol, ma è prima di tutto una questione di spazio per vivere fuori dall’ordinario, per superare la noia e per trovare il bello laddove gli altri non lo cercherebbero mai. Le molte icone del nostro tempo e della storia recente di cui l’autore scrive nel testo, ci offrono una visione del (nostro) mondo affascinante e diversa, alcuni addirittura da considerarsi precursori del e nel loro tempo di cose diventate quasi ordinarie e (stra)conosciute al giorno d’oggi.
Un modo di guardare alla società, all’arte, all’econonomia senza nostalgia né chiusure mentali per dare spazio ai diritti degli altri e soprattutto a noi stessi, attraversando ed analizzando ironicamente una serie di argomenti che sembrano completamente distanti tra loro ma invece profondamente legati al nostro essere quel che siamo in questo determinato momento storico.

Costantino Della Gherardesca ci dice che “La religione del lusso è essenzialmente il culto della scoperta, a partire da quella di sè stessi” e “il lusso non ha nulla a che vedere con gli yacht, i privée e le macchine d’oro: è istruzione, studio, viaggi, scambio culturale. È un’idea di globalizzazione mutuata da un solido individualismo” ma con una base fatta “dalla conoscenza e dal rispetto del diverso”.
Ancor più illuminante risulta l’inciso secondo il quale “Il passato non va imitato o copiato malamente, ma studiato e reinterpretato perchè la filologia deve sempre cedere il passo alla funzionalità e fermarsi e chiudersi al resto del mondo” e come singoli o come nazione, “è un lusso che proprio non possiamo permetterci”.

Francesca Tesoro

“Vita con Lloyd. I miei giorni insieme a un Maggiordomo Immaginario” di Simone Tempia

Un volume scorrevole e leggero, che dovremmo avere tutti nella nostra libreria per poterne assaporare, all’occorrenza, i suggerimenti e le intuizioni geniali.

Vita con Lloyd. I miei giorni insieme a un Maggiordomo Immaginario”edito dalla Rizzoli Lizard e scritto dalla mente più che geniale di Simone Tempia, in breve tempo è diventato un fenomeno mediatico. Prima via social, seguito da migliaia di persone che interagiscono con i profili come se potessero realmente trovare qualcuno dall’altro lato della connessione, che li possa ascoltare e, soprattutto, consigliare, poi riviste, interviste e incontri reali nelle librerie.

Gli scambi di battute contenuti in questo libro, sono entusiasmanti e molto veri, li si legge sognando nella propria testa la voce gentile e professionale di un maggiordomo, appunto, immaginario che ci segue nella nostra vita e ci indica le soluzioni migliori ai dubbi che ci potrebbero assalire in ogni momento.

Dalla Pagina Facebook di Vita con Lloyd

Per esempio, se una mattina vi doveste trovare sprovvisti della forza necessaria per affrontare la giornata, potreste tirare fuori il libro dallo scaffale e, leggendo l’aforisma che fa più al caso vostro, ritrovare le speranze di sopravvivere al vostro programma quotidiano nelle parole lungimiranti di Lloyd, maggiordomo infallibile. É lo stesso Lloyd a ricordarci che nella vita ci vuole stile, perchè in alternativa ci si agiterebbe inutilmente soccombendo ai nostri stessi impegni.

Lloyd, come scrive lo stesso Simone Tempia nelle prime pagine di questo libro, è entrato nella sua vita per rimettere in ordine le idee che aveva in testa e farlo ritrovare nei momenti di smarrimento, soprattutto davanti i problemi, definiti come messaggeri molto convincenti del nostro destino.

Le conversazioni dell’autore con questo maggiordomo immaginario sono raccolte in uno stile molto semplice e logico, in base al momento della giornata in cui potrebbero tornare utili e diventano un simpatico strumento per sopravvivere agli attacchi del destino quando pensiamo di essere e sentirci più soli.

“Sono giorni che evita le emozioni, sir”
“È che mi sento fragile, Lloyd. Ho paura di andare in pezzi se mi lascio toccare dagli eventi”
“Sir, la fragilità non dipende mai da ciò che accade fuori, ma dal vuoto che c’è dentro”
“Dici che non mi devo preoccupare di queste crepe sull’anima, Lloyd?”
“Le crepe, sir, non sono che innocue rughe per chi ha una vita piena”
“Pensiero solido, Lloyd”
“Mai quanto lo spirito dei forti, sir”


Dalla Pagina Facebook di Vita con Lloyd

Simone Tempia, giovane autore che nella sua adolescenza aveva già deciso di fare lo scrittore, pensa che“la felicità sia qualcosa che si muove e anche parecchio velocemente” ed questo è il motivo per cui è riuscito a convincere il suo caro Lloyd ad aiutarlo in questa ricerca, ogni giorno, come un fedele accompagnatore, dal mattino alla notte. E così, tra una ricerca ed un’altra si parla dei sentimenti che dovrebbero essere praticati con regolarità, della giornata che va verso il tramonto conducendoci nei nostri pensieri più reconditi e “fastidiosi” tanto da farci venire le vertigini facendoci sentire inesorabilmente abbandonati a noi stessi e senza punti di riferimento, dell’alpinismo emotivo che ci conduce dall’eccitazione per la vetta alla preoccupazione della discesa inesorabile, ai “Pensieri a lume di candela” che spesso coincidono con le difficoltà di riuscire ad affrontare qualcosa di particolarmente pesante, alle paure della notte. Tutte cose normali per noi umani e tutto molto più accomodante da affrontare con il maggiordomo Lloyd che ti segue come un’ombra protettiva e consigliera, sempre pronto a far vedere le cose da un’altra prospettiva, quella vincente.

Personalmente vi suggerisco di non riporlo in altro posto se non sul comodino o il tavolo che vi sta più comodo, perchè una volta che comincerete a cercare Lloyd e le sue soluzioni, le troverete sempre a portata di mano. Parola di chi lo ha fatto.

“Lloyd, perché le persone hanno paura di voltare pagina nella vita?”
“Perché hanno il timore di quello che potrebbero trovare dopo, sir”
“C’è un modo di superarlo, Lloyd?”
“Credo, sir, che voltare pagina sia una preoccupazione per chi legge, ma una necessità per chi scrive”
“Fai controllare le scorte di penne, Lloyd”
“Immediatamente e con piacere, sir”

Dalla pagina Facebook di Vita con Lloyd

E non me ne voglia Simone Tempia se ho scelto di riproporre in questa recensione gli aforismi che sono diventati i capisaldi delle mie giornate che iniziano solo dopo un veloce incontro con Lloyd, il (anche un po’ mio) maggiordomo immaginario.

Buona Lettura!

Francesca Tesoro