Soul: un film di animazione che ci insegna il vero senso della vita

 

New York, giorni nostri. Joe Gardner è un uomo di mezza età e insegnante di musica delle scuole medie, completamente concentrato sul suo sogno di voler diventare un jazzista famoso, in attesa della occasione che lo renda definitivamente celebre.
Quando finalmente l’occasione arriva e riesce ad ottenere e superare il provino nella band della nota jazzista Dorothea Williams, Joe si esalta al punto tale che, rincasando, distratto per la felicità cade in un tombino, finendo in coma.
Nel giorno più bello della sua esistenza, mentre il suo corpo resta inchiodato in un letto di ospedale, la sua anima finisce nell’Anzitempo dove le nuove anime non ancora nate sviluppano personalità, interessi e manie prima di andare sulla terra. Joe, non volendo proprio morire e pretendendo di tornare sulla terra per vivere il sogno della sua vita, fa un patto con Jerry, consulente dell’ispirazione delle anime, diventando il mentore di 22, anima millenaria che ancora non è riuscita a staccare il pass per la terra rifiutandosi di trovare il suo scopo nella vita. Rispediti sulla terra, però, 22 finisce nel corpo di Joe mentre il musicista in quello di un gatto e così, per ritornare nell’Anzitempo e risistemare le cose, l’insolita coppia Joe-22 riuscirà a scoprire proprio quello che mancava ad ognuno dei due.

Prodotto della Disney Pixar che, a causa della pandemia non è mai uscito nelle sale cinematografiche ma direttamente sulla piattaforma streaming della stessa Disney, è figlio di Pete Docter e Kemp Powers, registi e sceneggiatori già di “Inside Out” e “COCO”, ricevendo pareri estreamamente positivi dalla critica per la storia, l’animazione e la colonna sonora, vincendo due premi Oscar nel 2021 per Migliore Film di Animazione e Migliore Colonna Sonora.
Nonostante sia un film di animazione dedicato (non proprio) ai più piccoli, è in realtà veicolo di tematiche molto profonde che possono comprendere soltanto gli adulti.
Soul” dimostra come l’ambizione possa essere una cosa positiva, ma non l’unico significato della vita stessa, così come l’accanimento che diventa l’ossessione di una vita, porta le persone a credere che questi siano gli unici modi per potersi sentire appagati, scoprendo poi che non è assolutamente così. Nella storia viene anche fatta satira sui mentori che spesso le persone scelgono e che, per quanto possano essere illustri, non sono probabilmente (tutto e solo) quello di cui abbiamo bisogno fino in fondo per realizzarci. Di conseguenza, Joe – oltre ad essere il primo protagonista afroamericano di un film Diseny Pixar – diventa l’unica “persona” in grado  di aiutare 22 a scegliere chi voglia diventare nella sua vita terrena. Di contro l’anima eternamente indecisa di 22 riesce a personificare nel periodo in cui vive nell’anima di Joe tutto quello che lui stesso non era stato in grado di fare – guardate con estrema attenzione il colloquio con la madre del musicista!-.

La pellicola è  da considerarsi assolutamente un bellissimo percorso di riflessione e scoperta (anche) esistenziale intriso di considerazioni sul senso della vita e sulla persona che ogni essere umano vorrebbe diventare, sul valore che diamo alle cose, alle persone e alle situazioni, sempre troppo presi dal dover diventare quello che non per forza è davvero il nostro desiderio, piegandoci inconsciamente al principio dell’assecondare gli altri più che noi stessi.
Le abilità dei singoli protagonisti tanto nella vita reale che nell’Anzitempo, il sentimento delle loro convinzioni, il senso di ispirazione che trasuda dalla storia di ognuno di loro, diventano un ancoraggio a qualcosa che ogni giorno, soprattutto noi adulti, dimentichiamo: l’importanza del mettersi in gioco e il valore di vivere ogni giorno con passione, gustandoci ogni più piccola cosa senza sprecare nemmeno un istante, senza farci spaventare da quello che ci circonda.

 

Francesca Tesoro