Quando intervistiamo una persona, la prima cosa che guardiamo sono i lineamenti del volto e gli occhi. Involontariamente, ci fanno capire tante cose, prima tra tutte se quello di cui stiamo parlando è un grande progetto e quanto è profondamente loro. Sarà scontato ma è una verità incontrovertibile.
Michela Tamai, una donna che da subito trasmette l’impressione di essere “una tutta di un pezzo”, nonostante il suo modo di parlare pacato e rilassato, si è illuminata immediatamente non appena abbiamo iniziato a parlare del suo fantastico progetto che trovate all’indirizzo foodmadewith.com.
Che cos’è foodmadewith.com?
Il nome del blog è già di per sé molto intuitivo. Si tratta di un blog sulla tecnologia alimentare.
“Foodmadewith è una piattaforma di facile consultazione che, nella sua semplicità, pone al servizio di tutti coloro che lo leggono tematiche tecnico-scientifiche riguardanti il mondo del cibo” ci ha spiegato Michela, aggiungendo che sul suo blog “Si può leggere di prodotti e innovazione, processo produttivo e tecnologia, qualità e nutrizione”.
In un’epoca come la nostra, dove vanno di moda ricette, chef e pagine dedicate ai diversi modi di fare cucina, questo blog ci ha colpito per il suo altissimo contenuto scientifico, in pieno stile Sistema Generale.
“In foodmadewith.com non troverete ricette o consigli per rendere migliore la vostra pietanza, ma che voi siate responsabili ricerca e sviluppo e qualità in azienda, titolari di un’azienda alimentare o di un ristorante o semplici appassionati che hanno voglia di sapere qualcosa di più del vastissimo mondo dello sviluppo e tecnologie di prodotti agro-alimentari, allora questa è la pagina giusta” ci ha detto Michela, descrivendo come il carattere divulgativo del progetto si coniuga alla precisione scientifica dei contenuti per i quali lei sta creando una bibliografia altamente qualificata e che, ovviamente, potete leggere sul blog.
Come e quando è nata l’idea di creare Foodmadewith?
Abbiamo chiesto a Michela, come fosse nato questo progetto e la sua intervista è stata una meravigliosa chiacchierata intrisa di passione e competenza, della sua professionalità applicata alle tecnologie di oggi e alla sua voglia di far sapere al mondo della rete cose di cui si parla poco e spesso in modo molto scientifico.
“Foodmadewith.com è nato esattamente così: durante gli ultimi anni del mio lavoro da Direttore R&D di una grande multinazionale del cibo, avevo accarezzato l’idea di creare questa piattaforma, cominciandola a plasmare solo quando ho deciso di dedicarmi alla libera professione come consulente R&D per l’industria agroalimentare.
Del resto, lavorare per una grandissima azienda impegna molto lasciando poco spazio ad altri progetti e ho creato questa piattaforma, ritenendo che nel panorama informatico italiano mancasse un blog che seguisse le tematiche scientifiche alimentari in modo completo, trasversale ma anche accessibile e facilmente fruibile”.
E lei, che si definisce una Food Technologist Blogger, ha cercato di colmare questa mancanza, indirizzando il suo bagaglio professionale, le sue conoscenze, la sua curiosità, la passione e, non da ultimo, le ricerche che le venivano commissionate, per tenersi aggiornata e aggiornare il mondo. Senza improvvisazione.
Qual’è stato il percorso che ha portato Michela a diventare una Food Technologist Blogger?
“Mi sono laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Udine a metà degli anni novanta, per più di venti anni ho rivestito ruoli di crescente responsabilità nell’ambito della Ricerca e Sviluppo di Unilever, diventando poi Direttore R&D Technical Management per Unilever Italia e successivamente Direttore R&D Deploy Gelati e Tè per l’Europa, esperta in product development project management, team management e change management” ci risponde ricreando la sua personale linea del tempo professionale.
E questa cosa ci ha incuriosito ancora di più, come fa una persona a passare da una multinazionale alla libera professione? Che cosa ha significato per Michela Tamai?
La risposta che ci ha dato con il sorriso ci è piaciuta tantissimo, perché lo ha definito “L’altra parte del mondo”, raccontandoci poi, con estrema disinvoltura, le differenze del mondo aziendale da quello della libera professione, che non troverete scritte in nessun manuale.
“Non è vero che il mondo aziendale è tutto uguale. Misurarsi con la piccola azienda significa vivere i rapporti in modo più vicino, significa prendere delle decisioni e viverle rapidamente, operare con time-to-market strettissimi, senza mai perdere il focus territoriale e locale. Le multinazionali sono invece intrise di complessità organizzativa e stratificazioni a qualsiasi livello, che richiedono tempo e investimenti. Ma sono quelle che permettono al professionista la capacità di misurarsi e confrontarsi con l’internazionalizzazione, con persone, culture e modi di vivere differenti, materialmente e virtualmente. Le grandi aziende, soprattutto se leader in un determinato settore, offrono grande formazione, competenze e specializzazioni di altissimi livelli che sarebbe impossibile trovare altrove”.
Quanto è differente il lavoro da libero professionista in questo ambiente?
“Essere un libero professionista significa prima di tutto immergersi nella capacità di essere flessibili, interfacciandosi, lavorando e facendo consulenza dal piccolo operatore al grandissimo, dietro casa o dall’altra parte del mondo, senza passaggi intermedi” sorride Michela.
“Ho scelto di condensare tutte le esperienze del mio passato e le ho trasformate nella base di partenza per l’altra parte del mondo, scegliendo di intraprendere la libera professione. All’inizio non è stato facile per chi come me era abituata a vivere la dimensione aziendale, ma con il tempo ho capito com’era meglio incanalare le mie energie e prima ancora le conoscenze per colmare i gap e il progetto di Foodmadewith è diventato piano piano una realtà”.
Da dove sei partita?
“Dalla base, scegliendo con cura la struttura del blog e ho cominciato a completarlo, pezzetto dopo pezzetto, convincendomi che non fosse mai abbastanza perfetto per entrare nel mondo frenetico della rete” continua a raccontare Michela, dimostrandosi, come in effetti è, una perfezionista “Ma ad un certo punto ho capito che il blog era pronto per farsi conoscere e, attraverso le piattaforme social, è stato presentato alla rete. Prima Facebook, un po’ per vedere l’effetto che faceva, poi LinkedIn, così il mondo ha conosciuto Foodmadewith e viceversa ed è stato un successo” ammette divertita.
E quali sono i progetti per il futuro?
Michela è una Team Player, lo si vede da come parla, lo capiamo dalle cose che ci racconta, dai progetti che ha già programmato nel dettaglio.
“Le collaborazioni” ci dice in modo immediato “Il lavoro in team è fondamentale, è la soluzione. Creare un network di esperti dove ognuno possa seguire i topic del blog facendolo trasudare di passione e competenza, completandolo e rendendolo una piattaforma innovativa per i temi trattati sull’onda del nuovo modo di fare business, permettendo alle persone di trovare ciò che serve, sfruttando anche tipologie di contenuti differenti che possano essere usate dai tecnici aziendali o, perché no, anche dagli insegnanti, creando un luogo virtuale dove formarsi o dove chiedere una consulenza”.
Parlare con Michela Tamai ci è piaciuto davvero tanto. E’ la struttura aziendale di sé stessa, dalle competenze ai piani di sviluppo e investimento passando per il training e, per quanto tutto questo possa sembrare una sfida, lei ha la stoffa per vincerla.
Non vogliamo raccontarvi tutto di Foodmadewith appositamente, per lasciarvi il gusto di scoprirlo giorno per giorno, articolo per articolo, perciò vi invitiamo a leggere i suoi contenuti e divenirne followers, perché ne vale davvero la pena.
Poi chissà, magari tra qualche anno ricorderemo questa data come il giorno in cui anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo presentato al mondo una nuova stella della rete.
In bocca al lupo a Michela e in bocca al lupo a Foodmadewith.
Francesca Tesoro