“Metodo o Follia?” di Robert Lewis

Se con l’articolo “La saggezza dell’improvvisazione” di Patricia Ryan Madson abbiamo parlato per la prima volta dell’improvvisazione come un ottimo strumento aziendale per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane, oggi parleremo di Robert Lewis e del suo libro “Metodo o Follia?” edito da Dino Audino Editore.

Anche in questo caso, bisogna fare un passo indietro per capire il motivo per cui questo libro ci ha convinto essere uno strumento di formazione.

Partiamo da Robert Lewis, l’autore di questo libro.

Insegnante di recitazione, attore e regista teatrale sia ad Hollywood che Broadway nonché membro del Group Theatre e fondatore dell’Actors Studios, mentore di molti grandi attori, è stato uno dei principali sostenitori e divulgatori del Metodo Stanislavskij.

Questo metodo, ideato da Kostantin Stanislavskij attore, regista, scrittore e teorico teatrale russo all’inizio del ‘900, si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio e sulla immedesimazione tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore. Prevedendo l’esternazione delle emozioni interiori attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo, mira alla credibilità scenica, attraverso esercizi che stimolano le emozioni da provare sulla scena per avvalorare il messaggio da trasmettere anche attraverso gli atteggiamenti non verbali.

Così, negli anni cinquanta del secolo scorso, quando questa modalità di recitazione era molto in voga ma oggetto allo stesso tempo di interpretazioni distorte, Robert Lewis tenne otto lezioni-conferenze per attori professionisti, registi ed addetti ai lavori del mondo teatrale per raccontare il Metodo Stanislavskij, fugando tutti gli equivoci che erano sorti intorno ad esso, affrontandolo in modo completo ed esaustivo.

Il libro “Metodo o Follia?” tradotto e pubblicato in Italia per la prima volta nel 2016, raccoglie tutte queste lezioni e fornisce un grandioso spunto di riflessione per chi già conosce il metodo Stanislavskij e un  buon punto di partenza per chi invece è a digiuno di metodologie e approcci della recitazione.

Quello che emerge da questo volumetto di facile lettura e perfettamente comprensibile ai non addetti ai lavori del mondo teatrale, è che il Metodo è un modo per preparare l’attore a sviluppare nel corso degli anni ed attraverso la pratica una tecnica che gli permetta di sfruttare sul palcoscenico tutte le sue risorse. Il Metodo, è uno strumento per raggiungere uno scopo e la tecnica è il suo mezzo, perchè la sola competenza tecnica non è sufficiente a raggiungere un risultato finale soddisfacente. Un punto cardine del Sistema Stanislavskij  è che per insegnarlo è necessario avere l’allievo al proprio fianco, seguirlo nella sua crescita, mostrargli come si fa, dargli la possibilità di provarlo e fargli capire dove sbaglia. In questo approccio sistemico la cosa importante è che, quando si insegna,  non basta parlare, ma bisogna mostrare, agire, dimostrare, trapassare la propria conoscenza all’altro.

Studiare sé stessi e la propria personalità significa diventare consapevoli delle proprie potenzialità e l’assioma che emerge da questo metodo teatrale è la consecuzione “sentimento-pensiero-parola”.

L’obiettivo che Stanislavskij voleva raggiungere con il suo metodo era quello di favorire una recitazione che fosse il più vera possibile, attraverso l’individuazione delle giuste emozioni da esprimere in modo reale ed equilibrato.

Perchè, dunque, collegare il metodo teatrale e soprattutto il metodo Stanislavskij al mondo aziendale, soprattutto a livello di formazione?

Perchè il teatro è una esperienza totalizzante, che viene vissuta con la testa e con il proprio corpo. Applicare la metodologia teatrale alla formazione aziendale trasforma la formazione stessa in una cosa esperienziale, collegando la mente al corpo e alle emozioni, proprio come indica il metodo Stanislavskij.

La formazione svolta in questo modo, rende  le persone più sicure prima delle proprie intuizioni e poi delle proprie azioni, facendo trasmigrare questa sicurezza dal livello personale a quello aziendale. Immaginazione ed intuizione, creatività e sicurezza, la consapevolezza del proprio ruolo, rinsaldano la personalità  e le motivazioni dei singoli e , conseguentemente, quelle del team con il quale si lavora, riuscendo così a vivere una situazione di equilibrio tra sé stessi e la realtà nella quale si lavora.

Seguendo questi insegnamenti non si renderanno le aziende dei palcoscenici sui quali recitare ogni giorno un semplice ruolo, ma le si faranno teatro di un ottimo lavoro di squadra, perchè quando una compagnia teatrale porta in scena uno spettacolo, tutto riesce perfettamente grazie al lavoro di formazione ed organizzazione che c’è dietro.

Francesca Tesoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *